Sant'Agata de' Goti/ La tragedia dello stalking: il triste caso di una donna santagatese

(Sannio Quotidiano)_Una storia di ordinaria barbarie quella che ci partecipano Lucrezia D'Abruzzo e Nunzia Meccariello. Mamma e figlia nonchè colleghe. Le stesse, infatti, quali avvocatesse ci hanno sottoposto la triste vicenda di una donna vessata da uno stalker. Cosa ancor più abominevole se l'aguzzino è, come in questo caso, un congiunto. La vicenda è quella di una famiglia in cui troppo presto sono entrati l'abuso di alcol di lui e la perenne allergia al lavoro: facili anticamere della violenza "A nulla sono valse le continue richieste da parte della signora, nostra assistita – ci rivelano le due legali - volte a cercare una forma di convivenza pacifica, evitando insulti, minacce ed aggressioni.

Tanto per rispetto ai figli minorenni, che vivono con loro con particolare riguardo al secondogenito, il quale presenta forti problemi di balbuzie dovuti proprio alla paura del padre. Quando la signora rientrava in casa dopo il lavoro – proseguono le stesse - ella svolge infatti le pulizie ad ore, il violento marito, a voce molto alta, la apostrofa la moglie con epiteti poco onorevoli accostandovi gravi minacce, percosse - tanto forti da provocare lesioni – e le minacce di sottrazione dei figli. In particolare nel mese di febbraio la signora, nel far rientro a casa veniva insultata con i soliti epiteti ingiuriosi, minacciata come di consueto, percossa violentemente con pugni, e veniva letteralmente sbattuta fuori casa dal marito, unitamente ai figli, al punto da trovarsi costretta a sollecitare l’intervento dei Carabinieri di Sant’Agata de’Goti, trovando poi riparo e conforto solo a casa della madre. Tutto questo ha spinto la signora a sporgere denunzia e ad iniziare nel contempo un processo di separazione giudiziale". Tutto concluso? Purtroppo no. Come benzina sul fuoco, appresa la notizia, il marito ha 'inaugurato' la serie dei comportamenti molesti. "La seguiva ingiuriandola – proseguono D'Abruzzo e Meccariello - la strattonava in strada, le dava fastidio in ogni modo.  A settembre l’ordinanza presidenziale nel processo di separazione ha aggravato la situazione. Il Giudice infatti ha riconosciuto a pieno titolo tutti i diritti della moglie, ha concesso a lei l’uso della casa coniugale, ha affidato a lei i figli, disponendo altresì che il padre potesse avere con loro solo incontri protetti, da svolgersi alla presenza dei Servizi Sociali del Comune di Sant’Agata de’Goti, incontri ad oggi ancora non iniziati. A seguito di ciò il marito – specificano le due - ha sì lasciato la casa alla signora, ma con la riserva mentale di poterla tenere sotto controllo. Lui infatti abita in una casa adiacente a quella coniugale e approfitta della situazione per poter arrecare loro danno. Ad ogni ora del giorno e della notte bussa, strattona il portone d’ingresso, provoca rumori e avanti così. L’ultimo episodio risale solo a qualche settimana addietro, quando a tarda notte, con calci e pugni il marito ha letteralmente divelto il portone dell’abitazione. Tanto ha sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine di Montesarchio e di Airola, nonché di questi avvocati". Storie di cui è purtroppo zeppa la cronaca nazionale ma che le nostre coscienze, in una sorta di autodifesa, presumono di confinare solo al di la delle pagine e degli schermi. Invece – ahinoi – tragedie come queste vivono a iosa anche dietro la parvenza di quiete di tante 'porte accanto'. Il messaggio delle due legali, quindi, vale anche quale urlo verso una presa di coscienza collettiva. Finalizzata – ci consentiamo di interpretare il loro pensiero – anche ad una azione di vigilanza 'sociale'. "La condotta pericolosa e molesta di quest’uomo può e deve essere punita – chiudono le due - Integra tutti gli estremi del reato di stalking. Il decreto legge 93/13 convertito nella legge n. 119 del 25/10/2013 tutela le donne e le protegge da questi comportamenti. Secondo il Consiglio d’Europa la violenza domestica è la principale causa di morte e di invalidità per le donne di età compresa tra i 16 e i 44 anni. Il nostro invito è rivolto innanzitutto a tutti coloro che sono preposti all’ordine e alla sicurezza oltre che alle donne affinché denunzino ogni condotta che mira a limitare la donna nella sua identità e libertà, non solo fisica, ma anche nella sua dimensione psicologica, sociale e lavorativa, e fare in modo che la violenza subita non sfoci in tragedia. Troppo spesso si legge in cronaca di episodi di femminicidio, facciamo sì che questo santagatese non diventi l’ennesimo caso". 

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