Airola/ Pino abbattuto, il Sindaco chiarisce "Ecco perchè"


(Sannio Quotidiano) Nell'immaginario di qualcuno Michele Napoletano era divenuto, armato di motosega, una sorta di sanguinolento boscaiolo mosso dall'insano desiderio di abbattere alberi secolari. Come ovvio – scherzi a parte – le cose non stanno in questo modo. Riavvolgiamo il nastro: nella edizione di lunedi avevamo dato voce alla "richiesta di chiarimenti" avanzata da Bartolomeo Laudando, attivista del locale Movimento Cinque Stelle. Il pentastellato aveva chiesto delucidazioni in merito all'abbattimento di un pino marittimo, definito "secolare", sito nello spazio antistante la chiesa di San Michele Arcangelo. Il grillino, in particolare, aveva indirizzato una nota al Sindaco Napoletano, alla Polizia municipale nonchè al Responsabile dell'Area tecnica chiedendo di fornire la "relazione o perizia dalla quale risulta che la pianta era ammalata, la relazione o perizia dalla quale risulta la pericolosità per l'incolumità pubblica, l’ordinanza di demolizione, la richiesta di abbattimento da parte di altri Enti (Prefettura, Guardia Forestale)". Materiale che, cioè, avrebbe potuto rappresentare valido presupposto 'legale' al sacrificio della pianta. All'indomani, tuttavia, abbiamo cercato delucidazioni direttamente presso la figura di Michele Napoletano "Voglio innanzitutto chiarire – esordisce il Primo cittadino – come l'albero in questione non fosse secolare ma avesse 62 anni di vita. Cosa che, tuttavia, rappresenta aspetto secondario. Il problema reale viveva nel fatto che il pino si stava destabilizzando: le radici stavano emergendo tant'è che avevano provocato la rottura di una fioriera posizionata solo qualche anno or sono. Era, in pratica, a rischio crollo. La questione ci era stata segnalata dagli stessi residenti della zona di San Michele: di seguito avevamo consultato la Guardia Forestale che ne aveva attestato la instabilità. In caso di una nevicata o di forte folate si poteva verificare un collasso dell'albero con seri rischi per la pubblica incolumità". Un sacrificio necessario, quindi. "Assolutamente si: in quella sede posizioneremo un nuovo fusto. Del resto ogni anno, per ogni nuovo nato, piantumiamo circa 65 nuovi esemplari"


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