Botti di fine anno e cani che non si trovano...

(Giuseppe Fortunato da Il Sannio Quotidiano del 3 Gennaio 2018)
Oltre una dozzina di cani padronali scomparsi in Valle Caudina. E' l'altra faccia della medaglia dei botti di fine anno. Momento di tradizione, pittoresco. Ma anche spreco di soldi e, come detto, un serio attentato alla sicurezza degli animali. Sono caduti totalmente nel vuoto gli appelli e le preghiere che erano venuti dal mondo dei volontari animalisti rispetto ad un uso parsimonioso dei petardi. Come detto, fiato sprecato. Allo scoccare della mezzanotte che fa da spartiacque tra il vecchio ed il nuovo anno – e già qualche ora prima, in verità – anche nel territorio caudino si è scatenato l'inferno dei fuochi. E, come ovvio, ad essere esplosi non sono stati solo botti di piccola entità ma veri e propri ordigni in quanto tali provenienti dal mercato dell'illecito. “Coreani” e “palloni di Maradona” non sono mancati tra le mani di imprudenti cittadini; gli stessi che, magari, lamentano la mancanza di quel denaro che loro stesso dissipano per il transitorio “piacere” di uno scoppio. Ma questo è altro discorso. “Solo ad Airola - ci confida Ornella - almeno quattro cani padronali sono fuggiti”. “Le esplosioni li fanno letteralmente impazzire – ci spiega la stessa – e d'istinto sono portati a fuggire via anche scavalcando recinti e cancelli”. Anche a Montesarchio si sono registrate situazioni analoghe (ma vi sarebbe stato anche qualche eroe che avrebbe deliberatamente usato i randagi come "mirino") e a Sant'Agata de' Goti dove un quattrozampe è fuggito da uno stallo ed altri ancora sono ancora oggetto di mirate ricerche da parte dei loro proprietari. “Possono subire lesioni all'apparato uditivo – ci spiega ancora la volontaria airolana – e, casomai affetti da patologie cardiache, anche conseguenze letali. Basti pensare che questi animali percepiscono gli ultrasuoni, figuriamoci l'effetto su di essi che possono fare certe detonazioni”. A tutto ciò è da sommare il “sommerso” dei randagi (cani e gatti), in quanto tali difficilmente mappabili: su di loro il principale rischio, oltre a quelli già citati, di entrare in contatto con pedardi inesplosi e, quindi, di innescarli.

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