Sant'Agata de' Goti, prestazioni distrettuali verso i “Coltivatori diretti”

(Sannio Quotidiano 23 Febbraio 2018)
Le prestazioni distrettuali sono pronte a salutare il “Sant'Alfonso Maria de' Liguori”. Secondo indiscrezioni, infatti, a cavallo tra il mese di Marzo e quello di Aprile si dovrebbe assistere al mutamento della geografia delle offerte. Sant'Agata de' Goti, tuttavia, non dovrebbe perdere, stando alle informazioni attuali, alcuna prestazione. Il Centro vaccinale e tutte le attività specialistiche, infatti, dovrebbero trovare casa presso i “Coltivatori diretti”, la sede presso la quale le stesse erano attive prima di essere trasferite nell'attuale “location” del “Sant'Alfonso”. Sempre nell'edificio di via Starza, oggi semivuoto in quanto ospitante esclusivamente la Guardia medica e la “Prevenzione collettiva”, andranno ad essere allocate le varie attività amministrative. Vi sarà, ad esempio, la “cassa” come anche la scelta/revoca del medico curante e, ancora, le pratiche per le esenzioni. Un ritorno al passato, quindi, che restituirà l'intero plesso di contrada San Pietro ai programmi come da nuova strutturazione del Piano sanitario. Oltre ai “Coltivatori diretti”, un ulteriore edificio dovrebbe essere recuperato per le finalità del caso: sembrerebbe, infatti, che nell'ex ospedale di via Annunziata sarà dirottata la “Farmacia”. Una nuova/vecchia geografia, quindi, che non dovrebbe recare particolare sconvolgimento all'utenza che gravitava sull'ospedale. Sempre rimanendo in tema, però, giungono segnalazioni riguardo a presunti intasamenti che si avrebbero con riguardo al funzionamento del Cup telefonico per le prenotazioni distrettuali. Tale veicolo, infatti, è funzionante nelle sole giornate di Martedi e Giovedi unicamente nel lasso orario 16-17. Due ore settimanali, in definitiva, con la linea telefonica che risulta essere – ed è fisiologico che così sia – quasi sempre occupata. L'alternativa vive nella possibilità di prenotarsi allo sportello, situazione meno comoda (in quanto bisogna recarsi direttamente in loco) e comunque limitata a sei ore e trenta minuti settimanali: altissimo, quindi, il rischio-code.

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