E ad Airola si inventano l'ordinanza-fake

(Sannio Quotidiano 27 Febbraio 2018)
La necessità aguzza l'ingegno. Specie se essa (la necessità) è legata ad un'interrogazione o ad un compito in classe da dribblare. Potrebbe essere stato, infatti, qualche studente fantasioso, temerario (ed impreparato) ad aver messo in circolazione, nella giornata di domenica, una falsa ordinanza di chiusura delle scuole di Airola. Un documento frutto di un sapiente lavoro di copia-incolla da atti analoghi che già erano stati emanati da Comuni vicini e da quelli dello stesso Comune di Airola per “rubarne” il logo istituzionale. E l'informazione airolana, nel pomeriggio di domenica, è finita per andare necessariamente in corto circuito. Mentre il sindaco Michele Napoletano, infatti, ribadiva la non intenzione di chiudere le scuole all'indomani, via facebook e via whatsapp dilagava l'ordinanza-fake. Ad un certo punto il sindaco, notiziato del “falso” in circolazione, ha dovuto specificare che non v'era alcun documento comunale emesso e che l'unica fonte attendibile era quella rappresentata dal sito web dell'Ente cittadino. Lascia perdere, poi, che a mettere tutti d'accordo c'abbia pensato il meteo che, il giorno dopo (alle ore 8 del mattino di ieri), ha  effettivamente “costretto” il Primo Cittadino caudino a chiudere i plessi dell'Istruzione. E, questa volta, non si è trattato di un documento “pezzotto”. Ma cosa rischiano i geni falsificatori (probabilmente già divenuti eroi nazionali negli ambienti studenteschi)? In via ipotetica gli autori potrebbero incorrere nella fattispecie penale del falso ma è da capire se qualcuno, effettivamente, intenterà un'azione contro ignoti. Un'occasione in più per ribadire come i social siano utile strumento di informazione ma, comunque, da approcciare con la dovuta cautela.

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