(Sannio Quotidiano 4 Giugno 2018) In Valle Caudina si fanno più funerali che battesimi. Abbandonatevi pure, cari lettori, ai debiti scongiuri, ma questi sono i freddi numeri. Freddi quanto incontestabili. Tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2916, infatti, si sono registrate 2953 nascite mentre a passare a miglior vita sono stati in 3536. Un saldo negativo di 583 unità. L'analisi è incentrata su tutti i paesi che ricadono nel comprensorio, sia su quelli del versante sannita sia quelli del versante caudino. La maggior parte dei paesi registra un andamento negativo fatta eccezione per il terzetto Paolisi-Arpaia-Forchia - (rispettivamente 112 nascite e 92 decessi, 99-92 e 62-50) - e per il duo Bucciano-Durazzano (106 cicogne e 90 lapidi il primo e 108 e 106 il secondo). Il passivo maggiore è quello di Sant'Agata de' Goti dove si registra un dato di -196 (ovvero la differenza tra le 623 morti e le 427 nascite). Sant'Agata che, in numeri assoluti, supera, in fatto di “croci”, anche la più popolosa Montesarchio in cui a passar a miglior vita, nel quinquennio esaminato, sono stati “solo” in 606 (589, invece, le culle). Pesante il dato di Cervinara (-158) e quelli di San Martino Valle Caudina (-86), Moiano (-66 che è effetto di 176 nascite e 232 morti). Non se la passano bene nemmeno dalle parti di Roccabascerana e Pannarano (-47) con, rispettivamente, 85 battesimi e 132 funerali e 72 e 119. Van meglio le cose ad Airola dove la lancetta segna “solo” -15 (frutto di 363 nascite e 378 esequie) e a Bonea (-13). A completare il quadro il dignitoso -5 di Rotondi. Hanno senso questi numeri? Forse si, forse no. Un dato, però, fa ragionare: tra i pochi paesi ad avere un saldo attivo vi sono, come detto, Paolisi-Arpaia-Forchia: non a caso tre paesi “attaccati” che rappresentano una sorta di continuità territoriale, posti al di la della linea ideale dell'Appia al di sotto delle montagne avellinesi. E, poi, il quadro speculare di Roccabascerana e di Pannarano. Solo coincidenze?
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