Montesarchio, Comune: è (quasi) emergenza-dipendenti

(Sannio Quotidiano 18 Agosto 2018) 
Se non è emergenza personale, si tratta di qualcosa che le somiglia molto. Anche il Comune di Montesarchio, al pari della stragrande maggioranza degli Enti locali, è da anni in stretta cura dimagrante alla voce organico. Risorse umane ridotte al lumicino, competenze crescenti in capo alle strutture cittadine e condizioni di perenne affanno. La soluzione? Quella “utopica” sarebbe rappresentata dalle assunzioni ma, il problema vive proprio nei paletti posti dalla legislazione contabile nazionale. Rispetto degli equilibri, conti che già ora quadrano con il bilancino (sia chiaro, a Montesarchio come altrove). Gli Uffici, intanto, reclamano ossigeno e si ricorre, si deve ricorrere, a soluzioni-tampone. Che, cioè, tappano il buco del momento ma non investono, non possono investire, in chiave futura. Quindi, largo agli “scavalchi” ed alle assunzioni in prestito da altri Enti. Ultimo esempio è quello rappresentato dal caso-Viscusi: la figura, esperta in ambito finanziario e in servizio presso il Municipio di Moiano, opererà al di fuori dell'orario lavorativo anche a Palazzo San Francesco. Un contributo pari a 12 ore settimanali al fine di dare un pizzico di supporto all'Area finanziaria impossibilitata a reggere la “botta” di una mole importante di competenze. L'affanno, però, è più profondo. Specie in prospettiva. Sebbene la norma-pensione sia alquanto nebulosa, si prevede il collocamento a riposo nei prossimi mesi di almeno cinque figure, tra cui Gaetano Cecere, Giuseppe Russo e Michele Vitagliano. Concorsi per assunzione di nuovo personale? Gli ultimi (efficaci) furono nella prima metà del 2000: di altri, vedi sopra, non se ne possono pianificare. Sempre che da Roma non si decidano a donare un cambiamento di rotta. Nell'ambito di questa situazione già di per se poco felice (la penuria si registra in ispecie nel settore giuridico-economico), si registra la criticità nella criticità. E' quella rappresentata, nello specifico, dai Vigili urbani. Ora come ora le forze...in forza alle divise di Palazzo San Francesco sono assolutamente insufficienti. Ve ne sono in servizio, infatti, appena sette – Comandante incluso. Uno ogni 1929 abitanti, uno ogni 3,78 chilometri quadri di estensione territoriale. Troppo poco per la cittadina capofila della provincia di Benevento, troppo poco alla luce delle sempre maggiori competenze che la norma ha precipitato sulle spalle della Polizia municipale (il Vigile che si limita a dirigere il traffico è un ricordo che appartiene quasi all'era paleolitica). Ma se oggi si piange, domani certo non si riderà. Anzi. Nei prossimi 12-18 mesi, infatti, dovrebbe salutare lo storico vertice dei locali Vigili, il Comandante Silvano Barbieri. E simile sorte toccherebbe anche all'agente Carmine Lampariello. Il tutto lascerebbe Palazzo San Francesco con appena cinque unità, di cui una ausiliare del traffico. Ed allora la spia rossa, già oggi accesa, comincerà a pulsare in modo insistente pretendendo necessariamente che venga trovata una soluzione. Tirando la riga, se il personale, cinque anni addietro, era di poco al di sotto delle 70 unità, ora si è giunti a circa 60 e, come detto, nei prossimi mesi la lancetta scenderà ulteriormente ad almeno 55. La situazione, come evidente, esula dai poteri delle realtà locali e pretende necessariamente un intervento normativo dall'alto che allarghi le trame di maglie che, dopo decenni di pazza allegria (statale), sono divenute, ormai, soffocanti.

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