Vigili urbani, ce ne sono solo 39 in tutta la Valle Caudina

(Sannio Quotidiano 12 Ottobre 2018)
E' emergenza personale in Valle Caudina. Una situazione che viene definita "gravissima" dagli addetti ai lavori quella che attanaglia, in particolar modo, l'organico delle varie Polizie municipali. Pensionamenti e, soprattutto, mancanza di nuove iniezioni (causata, da una parte, da limiti di cassa e, dall'altra, dalla scarsa volontà di investire in questo ambito da parte delle Amministrazioni) i mali che stanno rosicando fino all'osso i numeri delle Polizie locali. La situazione, ormai, è limite: vi sono paesi che non hanno neppure più un Vigile. Si pensi a Bonea, ad esempio, e a Pannarano che ha avuto, nelle ultime settimane, un collocamento a riposo e la destinazione ad altre mansioni di un ulteriore agente. Poi vi è una lunga lista di paesi che alla voce personale-Municipale presentano solo un'unità: si tratta di Moiano, ben 4000 anime, il cui Comandante sarebbe, anch'egli, prossimo al pensionamento; stesso discorso per Paolisi, Durazzano, Bucciano. Ma sono un po' tutti ad essere in sofferenza. Le tre “big” della Valle, Montesarchio, Sant'Agata de' Goti ed Airola presentano – rispettivamente – otto, nove e cinque uomini. Ed anche i paesi irpini, come Cervinara e San Martino, non se la passano bene con tre agenti a testa. Uno il Vigile, proseguendo, destinato a rimanere a Rotondi dopo che l'altro poliziotto municipale in servizio saluterà in tempi strettissimi il servizio. Tre e tre, invece, quelli in forza ad Arpaia e Forchia. A conti fatti, quindi, un territorio esteso per 245 chilometri quadri (una volta e mezzo quello della città di Milano) e popolato da oltre 68.000 abitanti viene controllato da appena 39 Vigili. Un numero che è estremamente al di sotto dal parametro minimo. Anche perchè le 39 unità non sono, come ovvio, tutte contemporaneamente in opera: vi sono i turni, le ferie, i malanni. Senza dimenticare come le mansioni pretese dalla norma hanno fatto del Vigile urbano un qualcosa di molto in più rispetto al regola-traffico; vi sono le competenze sul commercio, quelle relative ai controlli edilizi. Crescono i compiti, quindi, scendono le risorse umane. Paradossi nostrani. Ma quanti uomini vi dovrebbero essere per garantire una opportuna copertura? Da indicazioni normative, il rapporto agenti/cittadino, per essere ottimale, dovrebbe essere di 1:800; proporzione che, nel caso di Centri a maggiore densità turistica, si abbasserebbe a 1:500. A conti fatti, quindi, l'area caudina dovrebbe essere controllata da un numero di agenti oscillante tra 85 e 136: prospettive lontane anni miglia dalle nostre realtà. Il problema è che la coperta è troppo corta, con gli amministratori che, tendenzialmente, preferiscono "tirarla" per coprire le falle di uffici quali quello tecnico o quello tributi. Ed i Vigili urbani, ahiloro, sono costretti a contarsi sulle dita di qualche mano. Rimedi? I vari Enti si stanno “arrangiando” attraverso rapporti in convenzione: vi sono uomini presi “in prestito” da altri Comandi ed impiegati al di fuori degli orari normativi del datore principale; vi sono gli accordi per la costituzione di poli unici, come quello San Martino-Airola-Pannarano. Ma, anche in questo caso, non si fa altro che spostare le pedine da una parte all'altra dello scacchiere. E le prospettive non sono delle migliori: i paletti degli equilibri sono sempre rigidi e le norme-pensione, si pensi alla legge-100, “rischiano” di veder decine di dipendenti salutare il lavoro. Emblematico il caso di Airola: si stima che, quando e se scatterà il nuovo parametro, ben quindici unità di personale (il riferimento non è solo ai Vigili, ovviamente) si concederanno i confetti del collocamento a riposo.


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