Bucciano, emerge bomba seconda guerra mondiale

(da Il Sannio Quotidiano 11 Ottobre 2019)
Tornano ad emergere reperti della seconda Grande Guerra. Questa volta è la terra di Bucciano a restituire alla luce materiale bellico restato seppellito per quasi 75 anni. Una bomba a grappolo, infatti, è stata rinvenuta, nella giornata di giovedi, dagli operai che erano al lavoro presso il vivaio regionale posto al limite tra Bucciano ed Airola. Mentre gli uomini erano al lavoro per la piantumazione di arbusti, è emerso l'ordigno che era coperto da una coltre di terra non superiore ai 30 centimetri di spessore. Grande sorpresa e, ovviamente, impressione per quanti al lavoro che hanno immediatamente allertato il personale dei Carabinieri di Airola che, giunto sul posto, ha provveduto immediatamente a transennare la zona. L'ordigno, quindi, resterà in loco fino a quando non giungerà il preposto personale che provvederà alla rimozione e, quindi, a far brillare in luogo sicuro il residuato. Intanto, come comprensibile, le attività presso il vivaio sono interrotte. Il caso non è affatto isolato: negli ultimi mesi rinvenimenti analoghi si sono avuti sul Taburno, in territorio di Bonea, e a Paolisi. Un suggestivo tuffo nella storia, in ogni caso, quello vissuto mercoledi. Si stima, in ogni caso, che sul territorio italiano dovrebbero trovarsi almeno 20.000 ordigni inesplosi. Una stima cui si giunge se si considera come Raf e United States Air Force sganciarono durante le operazioni belliche circa 1 milione di bombe, un decimo delle quali non detonate o solo parzialmente detonate. Oltre 30.000 operazioni sono state condotte per azioni di dissinesco che hanno consentito la neutralizzazione di altrettanti ordigni. E non sono mancati neppure i morti a causa di incidenti connessi alla detonazione degli ordigni: dalla fine del secondo Conflitto essi sono stati addirittura qualche centinaia 

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