Airola, la "Stella del Sud": 93 candeline. "Auguri...da remoto"



“Stella del Sud”, sono 93. Quota cento sta, ora, a meno sette per Arcangelo Bove.
 La “Stella del Sud”, campione delle due ruote che fece sognare la Valle Caudina ed il Sannio degli anni Quaranta e Cinquanta. Rigorosamente via radio.
 Centodieci vittorie colte da dilettante, “cosce di ferro” - originario di Paolisi ma trapiantatosi nella limitrofa Airola - seppe farsi valere anche tra i “prof” dove debuttò con la milanese “Learco Guerra” prendendo parte alla “Milano-Sanremo”, alla “Milano-Torino”.
 E' stato un compleanno particolare per nonno Arcangelo, il primo senza la compagna di una vita, la sua inossidabile Rosetta. Senza dimenticare il fattore Coronavirus.
 Quest'anno gli auguri “cosce di ferro”, infatti, si è accontentato di riceverli, dall'abbondante stuolo di nipoti e pronipoti, rigorosamente in regime di videochiamata. La norma impone il “no” a spostamenti superflui e, al di la di tutto, le giovani leve mai avrebbero messo a repentaglio la salute del loro nonnetto.
 Un affetto da remoto che il “Gladiatore sannita” ha percepito – un po' con gioia, un po' con amarezza.
 Ma lui, temprato dagli anni bui della guerra, da una vita costruita, mattone per mattone, sacrificio per sacrificio, sa bene “che dopo il temporale c'è sempre l'arcobaleno”.
 Come quella volta allorquando, a Campobasso - anno 1949 - ancora da dilettante, dovette prendere in affitto, per partecipare alla corsa, una “Canna” sborsando 1000 lire – gran bella cifra, per quel tempo.
 Ma la vittoria, di lire, gliene fruttò 50.000. In forza ad undici minuti di distacco inflitti al malcapitato secondo.
 E come dimenticare, poi, quelle 100.000 lire conquistate – ben 62 anni addietro - dopo aver divorato 40 giri su via Caracciolo. Nonno Arcangelo racconta quegli episodi con occhi sorridenti, gli occhi di chi ha vissuto una vita piena e continua a viverla con la consapevolezza di come ogni attimo sia prezioso.
 Appuntamento per i 94, da qui a dodici mesi.
 Quando il virus sarà solo un brutto ricordo e si potrà tornare, finalmente, ad assaporare il piacere di un abbraccio. Sannio Quotidiano

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