Assurdo a Moiano: preparano pacchi solidali, denunciati


Bagordi? Feste? Tutt'altro. Trattavasi esclusivamente dell'organizzazione di pacchi di beneficenza da distribuire presso la Comunità locale e presso altre limitrofe. Quattro moianesi, però, si sono ritrovati sul groppone una bella denuncia.
 Che, come sembrerebbe, sarebbe stata presentata presso il Comando Carabinieri della Compagnia di Montesarchio.
 Per i quattro malcapitati l'accusa, davvero estremamente antipatica stante l'attuale contesto, di aver violato le norme anti-Covid. Protagonisti, loro malgrado, del caso in questione – prontamente rimbalzato sui mari dei social – sono stati Michele Morzillo, Giuseppe Meccariello, Gerardo Amoriello ed Antonio Massaro.
 Ebbene, cosa avrebbero combinato i quattro? Secondo l' “accusa”, meglio dirsi secondo chi si è preoccupato di presentare la denuncia, gli stessi si sarebbero concessi una specie di party all'interno del panificio Del Ponte, di proprietà di Morzillo.
 Galeotto un selfie scattato ed immesso sui social nel quale si vedono i protagonisti della vicenda – armati di tanto di mascherine – postare l'augurio di buon compleanno ad uno di loro.
 Questo è bastato per ipotizzare un festeggiamento in atto. Ma che facevano, realmente, le quattro persone all'interno del punto vendita?
 Tre di loro – uno è il presidente della Pro loco (Meccariello), il Coordinatore della Protezione civile ed uno stretto collaboratore – si erano recati, con tanto di furgoncino, per ritirare da Morzillo il pane che questi aveva, come consueto, donato per arricchire i pacchi alimentari.
 Pacchi che Pro loco-Protezione civile si stanno preoccupando di allestire per poi distribuire alla cittadinanza.
 Ebbene, mentre si provvedeva al ritiro delle forme di pane – come ci riferiscono gli interessati – si è omaggiato il Meccariello che, in quel giorno, andava a compiere il compleanno (compleanno poi da questi “festeggiato” a domicilio con i suoi conviventi). Punto. Nessun brindisi, nessuna folla festante. Uno scatto e via.
 Ma questo è bastato per innescare il meccanismo della denuncia.
 Ora gli interessati, che per compiere un gesto di solidarietà si sono ritrovati sulle scrivanie dell'Arma, reagiranno ad un'azione che pare essere abbastanza pretestuosa. Simile a quella di un cecchino che sta appostato in attesa di un passo falso che, alla fine, manco vi è stato. Pronta una controdenuncia per calunnia. Sannio Quotidiano

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