Bonea, serpenti e gru bloccata: l'incredibile Sabato della croce


Sannio Quotidiano

È una vicenda che, se non vi fosse di mezzo il sacro, meriterebbe una immediata corsa al banco del Lotto. 
Un pomeriggio che, tra contrattempi ed incredibili (quanto inquietanti) coincidenze, finirà negli annali di Bonea. 

La storia inizia quando l'Amministrazione comunale decide che sia arrivato il momento di rimpiazzare, con una nuova, la vecchia croce che svettava sulla sommità della chiesa di San Nicola di Bari.
 E che era stata rimossa causa deperimento determinato dal tempo.

 Ebbene, Sabato pomeriggio una piccola folla, nell'ordine di cinque-sei persone, assiste alla benedizione, impartita dal locale parroco, alla nuova croce in ferro appena realizzata (gratuitamente) da un fabbro della locale cittadina.
 Sistemata sul piazzale antistante la chiesa,  presente anche il Primo Cittadino Roviezzo ed alcuni amministratori, il sacerdote recita la formula e cosparge di acqua santa il manufatto. Lo stesso, quindi, viene posizionato su un carrello di una gru al fine di procedersi a issarlo sulla sommità della chiesa. 

Due operai, a quel punto, prendono posto sul carrello gru, con la croce in ferro, ed un terzo uomo aziona il braccio meccanico cominciando la salita.
 Telefonini accesi per immortalare il momento ma, a pochi metri dalla sommità, circa a 20 metri dal suolo, il braccio si blocca. Nulla da fare, il mezzo non sale e non scende.

 I due poveretti, intanto, restano sospesi a 20 metri per circa un'ora mentre ai piedi della chiesa medesima non manca un po' di apprensione. Alla fine il braccio medesimo si sblocca, ma solo in discesa. Cala di qualche metro ma si arresta nuovamente: tanto basta, però, a consentire ai due operai, anche tramite una scala giunta in ausilio, di atterrare sul tetto di una casa limitrofa.

 Tentativo numero uno di collocare la croce fallito e già qualcuno storce il naso al cospetto di quello che sembra essere un brutto presagio. Si studiano soluzioni alternative.
 Il Primo Cittadino pensa bene di chiamare in soccorso i Vigili del fuoco del vicino Distaccamento i quali, muniti della loro scala di soccorso, avrebbero potuto assolvere al compito. Posizionando finalmente il manufatto sulla cima della struttura ecclesiastica.

 Ma mentre si attendono i caschi rossi, ecco il nuovo colpo di scena. Nella piazza fanno la loro comparsa due serpenti in amore. Intrecciati uno all'altro, procedono in modo inquietante prima di sparire nella vegetazione. Se un indizio è, appunto, solo un indizio due episodi cominciano a confutare una prova.

 Le perplessità dei presenti, specie di quelli più scaramantici, salgono al cospetto del particolare episodio "rettile".

 Ma, alla fine, arrivano i Vigili del fuoco che, con la loro scala elettrica, in pochi attimi sono sulla vetta. Ma qui un nuovo imprevisto: la croce non vuole proprio saperne di infilarsi nella struttura che era stata predisposta.
 Con gli uomini del Distaccamento che hanno dovuto lottare per circa un'ora prima di riuscire a portare a termine il loro compito.
 E non prima, però, di aver dovuto risolvere altri inconvenienti come cavi della energia elettrica tranciatisi, a loro volta, durante l'operazione. Insomma, un contesto davvero sui generis, ed una mezza giornata impiegata per adempiere ad una procedura che in condizioni normali avrebbe richiesto una manciata di minuti.

 Ma, alla fine, la croce è finalmente andata al suo posto. Il Bene, se proprio vogliamo leggerla così, ha vinto. Ma una corsa al terno è davvero consentita

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