Comunali, meno dodici mesi.
Si immette sul rettilineo finale del quinquennio il Napoletano bis ed è già lecito, sebbene con massima prudenza, iniziare a “giocare” pensando alla geografia elettorale della prossima primavera.
Il nodo centrale, ovviamente, è tutto legato all'eredità di Michele Napoletano.
Fermo stante come il “successore” sarà con quasi totale certezza colto all'interno dell'attuale maggioranza, si registra come il Primo Cittadino sia assolutamente blindato e non lasci trapelare nulla, ma proprio nulla, rispetto alle personali intenzioni o idee.
Sospendendo, quindi, il discorso del dopo-Napoletano, arrivano, piuttosto, anticipate conferme per quel che riguarda il versante di opposizione.
Come si apprende, infatti, “Democrazia e Partecipazione” insisterà nella propria “mission” di opposizione e si presenterà ai nastri di partenza delle urne.
Molto probabile come il ragionamento partirà, ancora una volta, dal consigliere comunale di opposizione Giuseppe Maltese, unico rappresentante della lista in questione in seno al parlamentino.
Per il resto, sempre come si apprende, il gruppo extraconsiliare sembra essere rimasto alquanto compatto con figure come quelle di Carmine Diodato, Eduardo Tollerante e Lorenzo Maio che dovrebbero ribadire la personale adesione al progetto. Ma si vocifera, inoltre, del possibile arrivo di qualche ex “Rinascimento”.
Se “D&P” ci sarà, maggiori dubbi sussistono, invece, rispetto alla riproposizione di una lista del “Movimento Cinque Stelle”.
Bartolomeo Laudando, qualche settimana addietro, fu alquanto chiaro nel relazionarsi con la nostra testata
“Basta candidature di servizio, questa volta voglio vincere”.
Il che significa: se si riuscirà a costituire – cosa molto complicata, in realtà – una formazione pentastellata “degna”, ben venga; altrimenti l'attuale esponente della minoranza consiliare potrebbe, pur sempre nella conferma della personale posizione di fedeltà “grillina”, guardare anche verso altri lidi.
“Basta candidature di servizio, questa volta voglio vincere”.
Il che significa: se si riuscirà a costituire – cosa molto complicata, in realtà – una formazione pentastellata “degna”, ben venga; altrimenti l'attuale esponente della minoranza consiliare potrebbe, pur sempre nella conferma della personale posizione di fedeltà “grillina”, guardare anche verso altri lidi.
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