Sant'Agata, Ciervo sonda il territorio


[Sannio Quotidiano Mer3Giu2020]
Alfonso Ciervo è in “work in progress”.
 L'ex sindaco di Sant'Agata de' Goti sta tentando di costituire una lista e, allo scopo, lo stesso sta provvedendo a sondare in modo crescentemente intenso il territorio.
 Diversi gli esponenti delle due ale, sia di quella valentiniana sia della uscente opposizione, che sarebbero stati avvicinati dall'esponente di San Silvestro.

 Che, a questo punto, punta con manifesta decisione a proporre  un proprio progetto sul banco delle urne di Settembre.
 Solo nella giornata di ieri, si ricorda, avevamo dato notizia di un possibile apparentamento tra l'uscente sindaco Piccoli e, appunto, Alfonso Ciervo.

 Con, sempre secondo indiscrezioni, Angelo Montella papabile candidato Primo Cittadino quale base per ragionare nell'ottica di un possibile “matrimonio”.
 Una proposta che, tuttavia, sarebbe lungi dal poter essere accettata da Ciervo.
 Che, quindi, sta lavorando ad una “raccolta” di disponibilità anche allo scopo di poter aumentare il proprio potere di trattativa su qualsiasi tavolo.

 E Ciervo ha conservato, nonostante abbia perso la fascia tricolore da ormai undici anni, struttura ed appeal politico.
 Una geografia ancora complicata da leggere. Anche perchè sono diversi i nomi di peso restati fermi ai box, un anno addietro.
 E che potrebbero essere nuovamente interessati ad una riproposizione.
 In prima persona o attraverso appoggio indiretto.

 Da Valerio Viscusi a Luigi Di Nuzzi passando per lo stesso Montella.
 Ma, a voler allargare il discorso e non volendo, a scanso di equivoci, alludere ad accostamenti con Ciervo, vi sono ulteriori bacini elettorali di spessore potenzialmente ancora in grado di trovare risposte.
 E qui si può parlare di Mario Petti e di Mario Maddaloni, assessori durante il primo Valentino, e di Giancarlo Iannotta, che sempre durante il Valentino primo andò a rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio comunale. Valentino primo che aveva lavorato obiettivamente bene, sia in termini di opere pubbliche sia in termini di visibilità in chiave esterna del paese.

 Il secondo quinquennio, invece, era stato di decisa flessione con la ciliegina finale del dissesto. Ed un successo elettorale spostato dalla decisione di 150 persone, o su di li.
 Senza contare il fattore-non voto che aveva lasciato a casa qualcosa come almeno 3.000 elettori. 


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