Sant'Agata, misure anti-Covid: Vigili vicini alla "stretta"


Giuseppe Fortunato - Sannio Quotidiano 25Lug2020 
Attività commerciali sotto osservazione a Sant'Agata de' Goti.
La ripresa dei numeri del Coronavirus in ambito campano – nessun caso in paese, sia chiaro! - restituisce una rinnovata attenzione al fenomeno epidemico.

Se, però, nel lasso di tempo intercorso dal momento della fine del lock down, si era avuto, da parte degli Organi di controllo, un atteggiamento di attenzione “discreto”, si palpa nell'aria, adesso, la possibilità di una reale stretta.
Il problema vive nel fatto che in troppe attività commerciali del territorio, bar compresi, le norme anti-Covid sarebbero solo un pallido ed evanescente ricordo.
In troppi esercizi vi sono persone, tra clienti ed operatori, che non indossano la mascherina, che si accalcano beatamente facendo ammassamento.
Parlando faccia a faccia.
E solo in qualche esercizio cittadino, a quanto pare, si disciplinerebbero gli ingressi in modo cadenzato. E come norma pretende. 

Ma si diceva delle contromosse.
Come si apprende, la Polizia municipale avrebbe già ufficialmente “avvisato” i vari operatori del commercio che occupano gli stalli di piazza Giovannipaolo II ad osservare rigorosamente le prescrizioni come da ordinanze regionali e come da Dpcm.
Ovvero mascherine, distanziamento, mascherine qualora non si riuscisse ad osservare la distanza interpersonale.
Nel momento in cui si “beccassero” nuove situazioni di non corrispondenza alla norma, pertanto, potrebbero scattare sanzioni.
E che sanzioni dal momento che la somma da contestare sarebbe pari a circa 400 euro.
Intanto, però, gli agenti sono in “tour” anche attraverso i negozi al fine di invitare al rispetto delle prescrizioni. Ancora a livello bonario.
Ma, persistendo le condotte, non si può escludere la reale adozione delle dette misure. Forti e concrete

LA DURA CONDIZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE 

Intanto è emergenza Polizia municipale a Sant'Agata de' Goti. Con la questione Covid, con i relativi controlli, che hanno solo esasperato una situazione, di fondo, già abbastanza complicata in termini di organico. L'organico, appunto.
Numericamente i Vigili sono pochi. Troppo pochi. Cinque oltre al Comandante che, tra le altre cose, potrebbe essere non lontano dal pensionamento.
Cinque laddove dovrebbero essere in numero di venti – stante il rapporto di uno a seicento. 
Sessantratre chilometri quadri di estensione territoriale, un Capoluogo, sei frazioni, una serie non precisata di contrade. 
Un'area che da Valle di Maddaloni arriva fino a Frasso telesino e a Moiano.
Ed appena cinque unità che, metti il raffreddore, metti le ferie, metti il riposo divengono – 
effettivamente – uno o due per turno. Che poi il Vigile urbano oggi, come da norma, non cura più solo il traffico ma, tra Commercio e adempimenti vari, è divenuto a pieno titolo un factotum. 

Poi mettici che, oltre al Comandante, sono in servizio un Vigile 65enne e due prossimi ai 60. Un sottonumero evidente laddove non basta, con professionalità e sacrificio, gettare il cuore oltre l'ostacolo del dovere. 
E mettici – inoltre – le disastrate casse del Comune (dissesto, mai dimenticarlo) con le assunzioni paralizzate. Come i mezzi. 
L'auto di servizio, infatti, è in officina a fare da compagnia ad altri veicoli.
E così l'ordinario diventa straordinario. Qualcuno aiuti la Polizia municipale

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