Montesarchio, orrore: gatto dato alle fiamme


Sannio Quotidiano 8 Agosto 2020

Una vicenda orrida che merita di essere compresa.
Fino in fondo.
E' quella che ha avuto quale “teatro” la Villa comunale di Montesarchio dove, nella mattinata di ieri, passanti si sono imbattuti in una scena macabra. 

In una aiuola, praticamente attaccata alle giostrine per i piccoli, i resti di un piccolo rogo.
Ad un esame appena più attento, non è sfuggito il tetro particolare: ad essere stato dato alle fiamme era stato un gattino. Ebbene si.
La carcassa, ormai carbonizzata, dell'animale, comunque di piccola taglia, giaceva nel bel mezzo dell'aiuola.
Appena riconoscibile dalla testa, della bestiola, ormai, non restava più nulla.
Purtroppo pendono mille interrogativi sulla vicenda.
Chi sia stato, perchè lo abbia fatto.
E, ancora, se l'animale sia stato deposto in quel punto già morto o, invece, se la morte – verosimilmente dopo aver immobilizzato il piccolo felino – sia potuta sopraggiungere, in modo ancor più cruento, proprio attraverso il fuoco.
Ci si augura che la vicenda non sia derubricata ad una banalità o presto dimenticata.
Va capita, analizzata.
Perchè non si può fare scivolare via una vicenda di tale spregiudicatezza e pura cattiveria nel dimenticatoio. 

La foto della brutalità è stata pubblicata sui “social” raccogliendo indignazione diffusa. Tuttavia, nessuno avrebbe avvisato o notiziato le Istituzioni e le Forze dell'Ordine, tant'è che ancora nella tarda mattinata l'indegno spettacolo era apprezzabile in loco.
La sensazione dei cittadini che si sono riversati sui social è che il tutto potrebbe ricondursi all'atto di ragazzini “annoiati” alla ricerca di una azione eclatante. 

Sul punto, tuttavia, mancherebbero telecamere attive che possano fornire elementi utili a fornire quelle che sarebbero vitali risposte. Per ora solo sconcerto. Perchè l'asticella della follia, della perdizione si alza sempre di più

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