Peculato e autoriciclaggio: sequestro per ex Direttore Poste Limatola


Sannio Quotidiano 9 Aprile 2021

Ipotesi di reati di peculato ed autoriciclaggio. Sono questi i 'capi' pendenti su un ex Direttore dell'Ufficio postale di Limatola colpito da decreto di sequestro preventivo fino alla concorrenza di euro 279.778,24 di beni mobili ed immobili. Il provvedimento, emesso dall’Ufficio Gip di Benevento ed eseguito dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Montesarchio, è giunto a conclusione di indagini coordinate dai magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. “La misura cautelare patrimoniale – spiega il Procuratore Policastro - è stata chiesta al termine di un’articolata attività investigativa, nel corso della quale le Fiamme Gialle ricostruivano un univoco e chiaro quadro indiziario dal quale emergeva che il soggetto indagato, in virtù dell’apicale ruolo ricoperto di direttore dell’ufficio postale di Limatola, si impossessava di ingenti somme di denaro depositate su buoni fruttiferi e libretti postali intestati a taluni clienti che gli avevano affidato la custodia degli stessi”. “Le investigazioni – è ancora spiegato - eseguite attraverso mirate indagini finanziarie nell’ambito delle quali si analizzavano innumerevoli transazioni, dimostravano, altresì, che parte delle somme sottratte venivano successivamente trasferite dall’indagato su conti correnti, di cui aveva la disponibilità, intestati ad altri soggetti (familiari), attraverso versamenti frazionati. Sono in corso, presso vari Istituti di Credito – ha concluso Policastro - le sistematiche operazioni di ricerca finalizzate all’individuazione di disponibilità bancarie e/o finanziarie che saranno sottoposte a sequestro, sino alla concorrenza dell’appropriazione indebita”. Come ribadito direttamente da Poste italiane, nella vicenda non è assolutamente coinvolta ed alla stessa è del tutto estranea l'attuale Direzione dell'Ufficio postale di Limatola. Il caso riguarda, come detto, un ex Direttore dell'Ufficio postale stesso, già licenziato da Poste italiane che, sin dal principio delle indagini, ha provveduto a fornire piena collaborazione agli inquirenti. Nel momento in cui la sentenza dovesse andare in giudicato, apprendiamo ancora da Poste, si procederà al risarcimento dei risparmiatori danneggiati.

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