Rapinò farmacia Moiano, riconosciuta infermità mentale


Sannio Quotidiano 3 Aprile 2021

Si presentò in una farmacia di Moiano e, arma in pugno, minacciò la titolare portando via i soldi che erano contenuti in cassa. A distanza di sette anni da quell'episodio, l'autore del raid è stato riconosciuto come integralmente incapace di intendere e di volere ad esito di perizia psichiatrica condotta dal dottore Teofilo Golia. Pertanto è scattato il non luogo a procedersi. Questo l'esito del percorso giudiziario che ha visto protagonista un 30enne di Bonea, L.A., sulla cui persona pendeva l'accusa di rapina aggravata. L'uomo, all'epoca dei fatti 23enne, era il 31 gennaio 2014, era entrato nell'unica farmacia presente a Moiano e, sfoderando una pistola, l'aveva puntata verso la titolare intimandole di fare consegna del denaro custodito nel registratore. Il bottino valse la somma di 4500 euro, liquidi che l'uomo, col volto coperto da cappuccio, afferrò per poi darsi alla fuga. Una fuga che 'rischiò' di essere interrotta, però, dalla presenza di una donna che tentò un parziale inseguimento e che, per tutta risposta, si vide puntare contro l'arma. Nella immediatezza di quei fatti, il giovane boneano non fu riconosciuto. Galeotta, però, fu una successiva rapina che l'uomo ebbe a compiere presso un distributore di benzina sito lungo la Provinciale di Bucciano. In quella occasione, infatti, il 23enne indossava il medesimo giubbotto che aveva indosso mentre consumava la rapina di Moiano, immortalata dalle telecamere della videosorveglianza. La ricostruzione degli uomini dell'Arma dei Carabinieri della Compagnia di Montesarchio che, tassello dopo tassello, ebbero a metter insieme il castello accusatorio. Fino alla giornata di ieri con l'atto finale dinanzi ai togati del Tribunale sannita. 

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