Airola, ladri a casa di Paolo Petti

Sannio Quotidiano Venerdì 25 Giugno 2021

Violato il laboratorio di Paolo Petti. 

Nella mattinata di ieri, in particolare, i familiari del grande scenografo, venuto a mancare nel 2012, hanno dovuto fare l'amara constatazione di come ignoti fossero entrati nell'atelier del congiunto. 

La struttura si trova, quale dependance, all'interno della proprietà dove vive tutt'ora la famiglia Petti. 

Nella nottata tra Mercoledì e Giovedì più persone, secondo prime ricostruzioni, si sono introdotte nella proprietà forzando il cancello del laboratorio e tentando, non riuscendovi, di portarsi all'interno del garage. 

Nel laboratorio del compianto artista, invece, i malviventi sono riusciti a penetrare sebbene non sia ancora quantificato il materiale asportato. 

Certamente è stata portata via un'antica anfora, di notevoli proporzioni, cosa che fa pensare anche come la banda si sia fatta nei paraggi della abitazione dei Petti con un mezzo furgonato. 

La questione ripropone in modo attuale il problema dato dalla attività criminale legata ai furti nelle abitazioni che, solo per fortuito caso, non si traducono in situazioni ancora più gravi. 

Nel caso di specie, però, vi è anche una ferita, per così dire, sentimentale. 

I delinquenti hanno rovistato, infatti, tra carte e aggeggi vari che erano il cuore della ispirazione del grandissimo personaggio - immenso e ricercatissimo scenografo per la Rai, per il mondo del teatro, per il cinema d'autore nonché per installazioni artistiche e mostre d'arte. 

Una figura fecondissima, che coltivò qualificate collaborazioni e che legó il suo nome a prestigiose produzioni. 

Ebbene, spiace che qualcuno abbia avuto la insensibilità di violare, appunto, quella che era la "culla" della sua arte. 

Uno schiaffo alla memoria, che sarebbe ancora più cocente se si venisse a sapere che in tale blitz fosse coinvolto, a qualunque titolo, un cittadino di Airola. 

Quella Airola ove Petti, nativo di Ripalimosani, scelse di legare la sua vita ed il suo nome. Innamorandosi di quella Comunità e dandole prestigio. 

E sarebbe tremendo dover apprendere come possa essere stato così mal ripagato quel profondo legame che l'artista nutriva verso la città.

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