Montesarchio, randagismo: c'è la svolta, accordo con Mabello

 


Sannio Quotidiano Martedì 8 Giugno 2021

Finalmente il Comune di Montesarchio intraprende la “retta via” al fine di arginare il problema del randagismo. 

L'Ente cittadino ha, infatti, stretto accordo con l'associazionismo al fine di sposare politiche comuni di prevenzione al particolare fenomeno. 

In particolare, Palazzo San Francesco ha aderito alla proposta della associazione Mabello di Cervinara, sodalizio operante, appunto, da circa otto anni, con finalità “di prevenzione del randagismo e di protezione degli animali”. 

Tra le parti, preso atto come “da informazioni assunte non risultano operative sul territorio comunale altre associazioni dedicate alla protezione animale”, è stato sancito tanto di protocollo d'intesa. 

Il concept ruota attorno al riconoscimento, da parte dell'Ente montesarchiese, della figura del cane vagante: ciò implica come qualsiasi animale che sia in libera circolazione sul territorio potrà essere prelevato, da parte dei volontari, accompagnato all'Asl per la necessaria sterilizzazione e, solo nel momento in cui la bestiola fosse non mordace o pericolosa per la pubblica incolumità, restituita a libertà. 

La logica del controllo delle nascite, quindi, come aspetto centrale: solo la prevenzione dei nuovi nati potrà consentire di arginare la crescita esponenziale della popolazione - basti considerare come una cagna possa partorire, in 18 mesi, in due occasioni e come un animale di media taglia possa tranquillamente generare, ad ogni gravidanza, sei-otto cuccioli. Sterilizzazioni a tappeto, quindi, come prima “arma”. 

Il protocollo, proseguendo, prevede anche la individuazione di spazi comunali quali aree di accoglienza nelle adiacenze del fiume Tesa ed in prossimità dell’imbocco di via Torre. 

Li potranno essere sistemati gli animali, con eventuali relative cucciolate, immediatamente dopo il parto – creando una sorta di ambiente protetto – o, ancora, gli esemplari nel post sterilizzazione. Alla “Mabello” verrà riconosciuto un piccolo contributo, comunque irrisorio rispetto alle uscite che il Comune è chiamato ad affrontare per la convenzione con il canile – si pensi come, per i prossimi tre anni, siano state impegnate somme per oltre 300.000 euro. 

La via del canile, tuttavia, non è risolutiva: oltre ad impoverirsi le casse, le strade continuano, infatti, ad abbondare di randagi. 

Il patto con Mabello, invece, con l'adozione delle menzionate strategie, consentirà di abbattere il fenomeno nonché, nel medio termine, di ridimensionare in modo imponente il rapporto economico con il canile.

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