Sant'Agata, cimitero: preoccupa il blocco inclinato

Sannio Quotidiano 23 Febbraio 2022

Cresce la preoccupazione a Sant'Agata de' Goti per le condizioni del blocco che si sviluppa nel cimitero vecchio del Capoluogo e che, da mesi, si presenta evidentemente inclinato. Si susseguono le sollecitazioni da parte dei cittadini rispetto alla necessità di porre in sicurezza la particolare struttura che, come si ricorda, detiene un numero approssimativo di 250-300 salme. Il problema, come più volte spiegato, vive nell'azione di erosione che il torrente sottostante, che lambisce quel lato del Camposanto, sta esercitando sul terreno. Di conseguenza, l'infrastruttura sta vedendo cedere la sua base con la conseguente e progressiva inclinazione all'indietro. Della situazione avevamo già dato allarme attraverso le colonne di questa testata con la Giunta di Palazzo San Francesco che, ai principi del mese di dicembre 2021, aveva posto in essere atto con il quale si era deliberato di "dare direttiva al Responsabile dell’Area Tecnica comunale per la predisposizione della progettazione ed esecuzione di un intervento finalizzato al risanamento e alla messa in sicurezza degli edifici funerari prospicienti e a ridosso del fiume Martorano, identificati con la denominazione di “Blocco Longo 1” versanti in condizioni di manutenzione estremamente precarie". Per quel che riguarda le fonti finanziarie, le medesime erano state indicate dall'Esecutivo da rintracciarsi nei residui dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e prestiti allo stato disponibili, ivi compresi quelli rientranti nel campo di applicazione della legge regionale 8 agosto 2018, numero 28. A distanza di un paio di mesi da quell'atto, ancora non vi è, però, azione tangibile, pur consapevoli dei tempi lunghi della burocrazia. Tuttavia, nelle more dell'esecuzione dell'intervento di consolidamento, ci si chiede se non sia il caso di cominciare a spostare le salme in un sito o sistemazione da individuarsi in via di emergenza - per quanto anche quest'ultima soluzione non sia di facilissima esperibilità. Non si vorrebbe, però, che, mentre il medico studia la cura, il paziente, giusto per rimanere in tema, ci lasci le penne.


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