Da Durazzano per comprare cocaina "E' buona?"

da "Il Sannio Quotidiano" di Martedi 26 Aprile 2022

Clienti fissi da Durazzano per acquistare droga.
Droga da consumare personalmente, a quanto parrebbe, e non da spacciare ulteriormente.
Finiscono anche cittadini del piccolo Centro sannita nelle intercettazioni, fatte scattare sulla persona del cervinese Antonio Piscitelli (1994), figlio di Filippo, che hanno portato alla maxi retata tradottasi, la scorsa settimana, nell'adozione di misure cautelari a carico di 38 persone, sei sanniti compresi.
Gli inquirenti, infatti, stavano già fiutando già da tempo il giovane ed erano arrivati - attraverso reparti speciali dell'Arma dei Carabinieri - a piazzare una cimice all'interno dell'abitazione del 28enne.
E qui, come da ricostruzioni degli inquirenti, l'uomo gestiva lo spaccio di cocaina, molto spesso - data la grande mole di clientela - provvedendo a tagliare la sostanza al cospetto degli acquirenti stessi.
E proprio in occasione di una di queste fasi, come da indiscrezioni, dei clienti che sarebbero stati alquanto affezionati, provenienti dalla vicina Durazzano - quest'ultimo paese e Cervino sono separati da appena una manciata di chilometri di strada interna - sarebbero stati protagonisti di una conversazione con il Piscitelli.
In pratica, tali persone avrebbero fatto presente al loro fornitore che dopo l'assunzione della cocaina avrebbero riscontrato in più occasioni giramenti di testa e, quindi, avrebbero chiesto delucidazioni rispetto alla qualità della sostanza.
Da parte sua, Piscitelli avrebbe garantito sulla bontà del prodotto pur precisando di non essere un assuntore e, quindi, di non averlo in prima persona testato.
Non è chiaro, tuttavia, se i durazzanesi siano stati identificati e, nel caso, se in capo ai medesimi sia stato assunto provvedimento alcuno. 


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