Cani avvelenati, ancora barbarie in Valle Caudina

Sannio Quotidiano 27 Agosto 2022

Cani avvelenati, cuccioli con gli occhi non ancora schiusi abbandonati in uno scatolone.
E' la quotidianità, purtroppo, dell'insensibilità animale non solo della Valle Caudina.
A queste latitudini, però, è molto attivo il volontariato filo-animale e, di conseguenza, vi è un termometro reale, vi è una finestra aperta direttamente sul problema. Due bestiole, si sospetta, sono state avvelenate ad Airola e sono ora in cura presso "Cuori randagi", associazione di volontari capitanata da Lina Viscariello. Come parrebbe, gli animali hanno accusato una sintomatologia estremamente suggestiva della assunzione di sostanze nocive.
La stessa Viscariello ha fatto presente, quanto alla condizione delle bestiole, che, in sostanza, lottano tra la vita e la morte.
Dagli esemplari oggetto di avvelenamento a cuccioli di pochi giorni gettati via in uno scatolone. Così sono stati ritrovati e portati sempre alla buona Viscariello che si è ritrovata tra le mani quattro cuccioli di circa 48 ore.
Occhi non ancora aperti, come accennato, spia del fatto che i poveri animali avevano effettivamente poche ore di vita al momento del rinvenimento. Qualcuno, quindi, per motivi che sfuggono alla umana comprensione, ha sottratto i nuovi nati alla madre abbandonandoli come immondizia.
Ma dove la cattiveria e l'insensibilità dell'uomo producono danni, la natura e la fortuna pongono rimedio.
Ebbene si, perchè nelle stesse ore, infatti, è stata consegnata agli stessi volontari una cagna che aveva appena partorito - con le mammelle gonfie di latte e molto magra.
Sicuramente non la mamma di quei cuccioli, avendo tratti totalmente differenti. Probabilmente aveva partorito da poco cuccioli poi morti, non è dato saperlo.
Fatto sta che per i piccoli trovatelli, la cagna è stata provvidenziale: li ha accolti, accettati, adottati e allattati. Salvandoli, molto probabilmente, da una brutta fine.

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