Sannio Quotidiano 30 Marzo 2023
Un autentico immondezzaio.
Una discarica a cielo aperto.
Versa in uno stato abominevole l'imbocco della Scorrimento veloce, versante Paolisi, a pochi metri dalla rotonda che si apre lungo la strada statale Appia. Laddove principia la strada, a ridosso dei blocchi di cemento che "isolano" il troncone morto che, una volta, planava sulla stessa Statale, si è sviluppata una vera e propria discarica "open air".
Vi è di tutto. Di tutto, di più.
Dai comuni sacchetti della differenziata, che già si "apprezzano" lungo la rampa di ingresso, alla provenienza aziendale.
E qui il novero è ampio spaziandosi dalle rimanenze edilizie ai numerosi pneumatici. La "sensazione", causa la concentrazione del materiale, è che i rifiuti siano stati depositati in quel punto a seguito di una attività di pulizia precedentemente condotta sull'area. Il problema è che, una volta accumulato, il materiale non è mai stato prelevato. E rifiuto chiama rifiuto, purtroppo, senza considerare il fatto che animali e meteo finiscono per disseminare ulteriormente tutta le mole di monnezza.
Uno spettacolo che è poco consono dal momento che lede il decoro e, soprattutto, non è il migliore sponsor per la causa della igiene pubblica. Al gestore l'onere, come detto, di portar via la monnezza pur rendendoci conto di come l'operazione comporterà un esborso davvero significativo. Soldi che si devono sacrificare sull'altare della inciviltà. Purtroppo, però, i rifiuti sono ormai sistemati in quel punto da mesi, non da ore o giorni. Prima o poi andranno caratterizzati e trasferiti. Anche perchè l'estate incombe ed il sole cocente abbinato all'afa finirebbero per incrementare notevolmente il disagio.
Cosa fare per debellare il fenomeno-inzivados?
Atteso come le telecamere non possono essere sempre ed ovunque, si suggerirebbe di scandagliare i rifiuti alla ricerca di tracce che possano ricondurre agli sversatori.
Una possibilità che non è affatto negata dalla norma.
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