Airola, il 118 fa nascere bimba in ambulanza

Sannio Quotidiano Lunedì 26 Giugno 2023

Si, ok. E' andato tutto bene. 

Mamma e bimba fondamentalmente sono in una situazione accettabile e non versano in condizione di rischio alcuna. 

E questa è certamente la cosa più importante. 

Ma non può essere - il lieto fine - il colpo di spugna buono a spazzare via e a cancellare i problemi. 

Che restano e sono assolutamente gravi. 

Il problema, appunto, è quello legato alla carenza nella assistenza sanitaria e, in inciso, quella consistente nel servizio 118. Quello di Cervinara il cui presidio, per dirne una, è privo di medico. 

Ore 22:30 della serata di Sabato, una chiamata della Centrale operativa allerta il Saut di Airola. 

La richiesta è quella di andare in soccorso, a sua volta, dell'ambulanza del 118 di Cervinara che è alle prese con una donna già in travaglio e, pertanto, in procinto di partorire. 

La questione vive nel fatto che sull'ambulanza di base a Cervinara vi è solo un infermiere ma non il medico con conseguente difficoltà per l'operatore sanitario, per quanto preparato e formato, a fronteggiare in solitudine la situazione. L'equipaggio di Airola, quindi, parte direzione Benevento dove, per strada, incontra quella di Cervinara. 

L'equipaggio airolano, questo invece medicalizzato, sale a bordo dell'ambulanza irpina e fa nascere la piccola - il nome della nuova nata è Francesca. 

Mamma e bimba, quindi, vengono trasferite al Rummo in condizioni che sono state descritte come discrete. 

Tutto bene quel che finisce bene, giusto per tornare al punto iniziale. 

Ma in un territorio come quello nostrano, con il Sant'Alfonso a scartamento ridotto ed il San Pio intasato, avere almeno un 118 "vero", con tanto di medico in disponibilità, pare essere requisito davvero minimo. 

E pensare che nella prima formulazione della programmazione, aggiustata in itinere solo qualche giorno or sono, il 118 airolano doveva essere demedicalizzato.

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