Doppia angioplastica, airolano salvato al Rummo "Mia situazione era gravissima"

Una storia di buona, ottima Sanità è quella che viene da Benevento. Dall'ospedale Rummo di Benevento. "Non ci sono altre parole. Per dirla breve mi hanno letteralmente salvato la vita, la situazione era gravissima". A parlare è Gianni Bove, 67enne airolano Maresciallo in pensione dell'Esercito. Già con un pregresso ischemico ed anche con qualche chiletto in più sul groppone causa la propensione per la buona cucina, il "Maresciallo" prende ad avvertire qualche giorno addietro dei vaghi dolori al petto. Tira avanti, però, fino a quando si decide - finalmente - ad andare dallo specialista di fiducia che, buon per lui, si tratta del dottore Francesco Moscato, cardiologo tra i più quotati nel territorio. Il professionista intuisce immediatamente che c'è qualcosa che non va. Anzi, più di qualcosa. Bove, infatti, ha subito un infarto e la via del Pronto Soccorso si fa di conseguenza più che obbligata. E a Benevento ad attenderlo c'è l'Uoc di Cardiologia Utic, l'Unità di Terapia intensiva coronarica, reparto guidato dal primario Marino Scherillo e che ha in organico quale dirigente medico lo stesso Moscato. In meno che non si dica Bove viene preso in carico dai professionisti dell'Utic. "Tutti attentissimi, professionali. La mia situazione era delicatissima, a loro devo la mia seconda vita". Nello spazio di due giorni Bove subisce, in emodinamica interventistica, una doppia angioplastica con l'applicazione di complessivi cinque stent che si vanno ad aggiungere ai due che già aveva ricevuto in passato - per un totale quindi di sette. "Basta solo questo per lasciare comprendere come la mia condizione fosse estrema. La mia profonda riconoscenza al personale tutto ed in particolare al dottore Moscato che è stato il primo a intuire con tempestività il mio quadro sanitario, accompagnandomi e guidandomi in questo delicato percorso della sala operatoria e della degenza. Un grazie a lui e a tutto lo staff. Auguro loro un sereno Natale".

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